E’ una cosa molto comune per i bambini adottati vivere delle situazioni che possano portare a potenziali comportamenti di sfida, alcuni dei quali possono essere anche gravi. E’ altrettanto comune per i genitori che hanno adottato un bambino vivere la situazione in maniera sconvolta ed essere sopraffatti da ciò che vedono.
Da genitori, bisogna essere 10 volte più comprensivi di quanto lo si sarebbe con un figlio naturale, perché occorre valutare le motivazioni che stanno dietro a tali comportamenti.
Che sia maschio o femmina, per prima cosa occorre capire la storia del bambino, ovvero cosa ha vissuto dal momento in cui è nato e fino a quello in cui è stato adottato. Perché è finito in una casa famiglia? E’ stato tolto ai genitori (non sono rare le storie di abusi o maltrattamenti su minore) oppure essi sono morti in maniera sciagurata?
Una delle situazioni più difficili che i genitori adottivi possono trovarsi ad affrontare è la mancanza di dimostrazioni di affetto da parte dei propri figli adottivi, il cui comportamento può anche essere visto come irritabile e permaloso. Alla lunga, questa cosa può essere frustrante. Anche in questo caso, bisogna capire che il bimbo vede il nuovo genitore come una persona “estranea”, almeno all’inizio, della quale non si fida ancora completamente. Non significa che i bambini sono terrorizzati dai genitori in sé, ma dall’ambiente in cui vivono, con il quale devono ancora misurarsi.
Non è dunque così sbagliato affermare che i bambini adottivi possono essere più difficili da crescere di quelli naturali. I primi hanno un “background” che non conosciamo e che potrebbe aver influito in maniera anche forte sulla loro psiche. Pazienza, perseveranza e amore sono le parole chiave per avere successo.