Commissione adozioni internazionali

Come funziona, come opera, cose da sapere

La Commissione per le adozioni internazionali rappresenta l’autorità su suolo italiano incaricata di verificare la regolarità inerente le adozioni di bambini stranieri. Nello specifico, la Commissione in oggetto ha il compito di stabilire che le adozioni internazionali avvengano in accordo con quanto stabilito dalla Convenzione dell’Aja, del 1993. In riferimento a quest’ultima, la Commissione per le adozioni internazionali è tenuta a tutelare gli interessi dei minori interessati dalle adozioni, in modo tale che questi possano godere dei diritti fondamentali stabiliti in ambito internazionale. Sostanzialmente, perciò, la Commissione deve accertare che i minori adottati siano completamente esonerati da atti di trattavendita e sottrazione alla famiglia d’origine.

Dal punto di vista tecnico, la Commissione per le adozioni internazionali è assoggettata da una dislocazione regionale: ognuna di queste, comunque, è tenuta a sottostare all’organo centrale, la cui sede ha luogo in prossimità della Presidenza del Consiglio dei Ministri; entrando nel dettaglio, la Commissione è composta da un Presidente, un Vicepresidente, tre rappresentati della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sette rappresentanti dei Ministeri, quattro rappresentanti della Conferenza unificata Stato-Regioni, tre rappresentanti delle Associazioni Familiari ed infine tre Esperti.

L’operato della Commissione per le adozioni internazionali è principalmente incentrato sull’autorizzazione riconosciuta agli enti che si occupano di adozioni internazionali: in merito a ciò la Commissione ha il dovere di verificare che ciascun ente disponga dei requisiti necessari allo svolgimento di tale attività, cui consegue l’inserimento dell’ente all’interno dell’albo degli enti autorizzati. In aggiunta a ciò, alla stessa è stato attribuito il compito di collaborare con le autorità centrali degli altri Stati, oltre che di organizzare periodici incontri rivolti alle regioni ed agli enti locali.

Per quanto riguarda le azioni rivolte ai minori adottati, la Commissione redige con cadenza biennale una relazione sull’adozione internazionale, la quale verrà successivamente proposta al Parlamento; per quanto riguarda le fasi prettamente legate all’adozione, inoltre, la Commissione si occupa di raccogliere tutti i dati dei minori interessati dall’adozione: tali dati, appositamente raccolti negli atti che comprovano le adozioni, vengono debitamente custoditi presso l’autorità di competenza. Giungendo ad una conclusione, la Commissione per le adozioni internazionali funge da elemento portante nel controllo di tutte le fase inerenti l’adozione e nell’ingresso del minore in Italia.